Fly-Out Mediterraneo 2013

 

Ė arrivato un altro mese di maggio, un'altra primavera e il momento per un nuovo Fly-Out. La data coincide, non a caso, con il Grand Fly-Out del Gruppo Volo Motore Lugano che tradizionalmente si tiene in questo periodo dell'anno. La meta prescelta è quella della Spagna del nord, la Galizia e le Asturie per intenderci. Ma le bizze del tempo, una volta di più, costringono i partecipanti a rivedere i piani. La partenza è rimandata di un giorno per il maltempo in Ticino, ma anche la Galizia non prevede niente di buono per diversi giorni. E quindi è necessario cercare un’altra sfida, forse il Sud della Spagna, forse le coste croate.

Noi di Alidalbatros decidiamo di anticipare il gruppo e partire al sabato in volo strumentale. Le previsioni per la settimana prevedono tempo molto fresco verso il Mediterraneo occidentale ed invece già estivo verso oriente. Prendiamo prua verso l'Italia e la Grecia in attesa di decidere il programma in dettaglio e conoscere la decisione dei colleghi di Lugano.

Ad Agno ha smesso di piovere quando decolliamo di primo mattino. Passati alcuni strati di nubi saliamo nel bel tempo che non ci lascerà più per tutto il giorno. Sorvoliamo tutta la Penisola come al solito con il vento a favore. Bologna, Pescara, Brindisi sono le città che segnano la nostra rotta. Poi sul Salento lasciamo l'Italia verso il mare aperto dello Ionio in direzione di Corfù dove facciamo il primo scalo tecnico ed il pieno di carburante.

 

      La meteo in Grecia si presenta molto accattivante

 

 

 

 

 

 


  

 

 

Sabato 25 maggio 2013

 


Riceviamo il PPR per Corfu

 


Mettiamo alla prova la validità del “Safe Taxi” appena installato

 


On top sulla Padana

 


La rotta nella seconda metà del volo

 


Manca 1h:18 all’atterraggio. Abbiamo 305 litri a bordo con un Fuel flow di 84 litri/h sono sufficienti per altre 816 miglia. Ne abbiamo già percorse quasi 400. L’efficienza (EFF) è pari a 2,7 miglia per litro consumato, come dire circa 20 litri al 100.

 


Raggiungiamo il sottovento per un Visual pista 17

 


Finale 17

 

Mentre mangiamo un panino a Kerkira studiamo la carta dell'Egeo sull'Ipad. Cerchiamo un'isola sulla quale non siamo ancora atterrati e che sia interessante turisticamente. Kos sembra fare il nostro caso, eventualmente Kalymnos che dista poche miglia. Leggiamo i Notam, facciamo il piano di volo e siamo pronti. Restiamo però in attesa di una risposta dell'handling perchè ci deve comunicare l'ok per Kos che chiede un PPR per la sosta notturna.
Sorpresa: è sabato, giorno di ricambio dei turisti sull'isola. Dicono che non c'è posto nemmeno per un piccolo Cessna. Pazienza, andremo a Kalymnos. Lo abbiamo già previsto come alternato sul piano di volo. Riceviamo la messa in moto e ci prepariamo. Seconda sorpresa: l'ATC vuole un piano di volo per Kalymnos. Inutile spiegare la questione dell'alternato. Dicono di pensare loro al nuovo piano di volo. Passano i minuti mentre la nostra RollsRoyce 250-B17F2 beve 40 litri ogni ora girando al minimo a terra. Dopo mezzora ci informano che il piano di volo è quasi pronto. Meno male che la climatizzazione del nostro Silver Eagle mantiene la temperatura in cabina fresca e piacevole nonostante il sole a picco e la temperatura esterna passi i 25 gradi. Ci chiamano finalmente, ma per comunicarci che non riescono a fare accettare un nuovo piano di volo. Evidentemente a queste latitudini il Rocket Route non ė ancora conosciuto!  Cosa facciamo? Semplice: andiamo in VFR lungo la rotta prestabilita. Il tempo stringe. Non per il kerosene, abbiamo oltre 5 ore di autonomia residua per due ore di volo previsto. Ma perché Kalymnos chiude tra due ore mezzo e dobbiamo fare ancora 400 miglia. E se Kalymnos ė chiuso, a Kos non ci possiamo andare e trovare un posto da atterrare (non ammarare!) nell'Egeo non è evidente. Ma spesso la fortuna aiuta gli audaci e un vento di ponente sostenuto ci spinge fino a 240 nodi di Ground speed. Attraversiamo il Peloponneso, sorvoliamo Milos e Astypalaia e in un batter d' occhio siamo pronti a lasciare FL 175 per scendere a livello del mare. Si perché il volo è avvenuto a quote insolite per il VFR ma a quanto sembra senza alcun problema in Grecia. Il ricordo va a quando si volava sulla Pianura Padana a 1000 piedi ground ...
Ma adesso è ora di pensare all'avvicinamento. La cartina VAL di Kalymnos è monocromatica bianca perché nessuna cima sull'isola raggiunge 2000'. Questo però non significa che l'isola è piatta né tantomeno che la pista sia a livello del mare! Ce ne accorgiamo quando i controllori radar di Kos che controllano questa porzione di Egeo ci fanno scendere a 1000' per non interferire con gli avvicinamenti dei liner a Kos ma dobbiamo poi risalire alla quota di circuito di 2000' a Kalymnos in sottovento. La pista infatti è stata costruita su di un altopiano che domina il resto dell'isola. Ad attenderci l'immancabile Dash 400 della Olympic che fa spola tra le isole maggiori e quelli minori con piste che raramente superano gli 800 metri di lunghezza. Immancabile perché gli aeroporti minori aprono solo per un paio di ore al giorno quando arriva la linea. Bisogna leggere attentamente i notam per non avere brutte sorprese. E poiché noi atterriamo quando l'aeroporto é aperto e cioè quando arriva la linea ecco spiegato perché incontriamo puntualmente i Dash 400 della Olympic.

 


Un bel volo in VFR dopo tanto tempo

 

 


Scorci di isole

 


Kalymnos: dov’è la pista? Dietro questa collina su un altopiano

 

 

Il video con le riprese dell'arrivo a Kalymnos

 

 

 


L’immancabile ufficio della Olympic

 

Un taxi ci porta veloce all'albergo e in spiaggia approfittiamo del primo bagno della stagione. Non è ancora stagione piena e la sera non fatichiamo a trovare un buon ristorante dove gustare dell'ottimo pesce. Come d'abitudine la giornata si conclude con la pianificazione del giorno seguente. Vorremmo volare a Kastelorizo, in italiano Castelrosso, ultimo lembo di terra greca prima della Turchia. Il solito Notam ci informa che domani, domenica, sarà aperto per un'ora soltanto nel pomeriggio. Avremo quindi una mattinata a disposizione per esplorare Kalymnos.

 


Ultimo sole della giornata

 

 


Ci godiamo il tramonto al ristorante

 

 

Domenica 26 maggio 2013


Prendiamo uno scooter a noleggio per soli 18€. Anche da queste cifre si capisce come l'isola non sia meta di un turismo sofisticato. Mentre in passato Kalymnos era conosciuta per i numerosi pescatori di spugne oggi è frequentata soprattutto da appassionati dell' arrampicata libera che vi trovano un tipo di roccia e condizioni eccezionali.

 

 

 

Giro dell’isola in scooter sulle nuove strade finanziate dalla Comunità Europea

 

 

 

Nel primo pomeriggio siamo già all'aeroporto. Assieme a noi numerosi turisti attendono il volo per Kos. Riusciamo a precederli e decollare prima dell'arrivo del Dash. Ė un volo breve ma bello. Dapprima sorvoliamo Kos che non ci ha voluti e poi Rodi. Non siamo mai stati a Rodi. Vorremmo andarci. Ma dall'alto ci appare come un'isola con poco charme, molto grande e che richiede almeno un paio di giorni per essere visitata. Sarà per un'altra volta. Kastelorizo è in vista. In discesa superiamo il solito Dash che arriva da Rodi e mantiene i 5000'. Siamo noi il numero uno per l'atterraggio. Le condizioni sono simili a Kalymnos. La pista di 800 metri, è tagliata tra due colline a 500' di quota. Non è facile stimare la corretta discesa facendo un avvicinamento diretto. Per fortuna il vento è quasi nullo e non ci disturba. Le autorità aeroportuali ci trattengono in ufficio qualche minuto. Sufficienti per mancare l'unico taxi dell'isola che fa la spola con il paese. E così attendiamo che a tre turisti per volta tutti i passeggeri del Dash abbiano lasciato l'aeroporto. Ora tocca a noi. 10 € per un chilometro. Calcolando 15 viaggi per ogni Dash in partenza e altri 15 per quelli in arrivo significa 300 Euro per ogni movimento in aeroporto. Il tassista sicuramente non vive la crisi greca. Lasciato il taxi ce ne aspetta un'altro. Con Captain Steve e la sua barchetta attraversiamo la piccola baia del paese per portarci al Mediterraneo, l'albergo consigliatoci da una conoscente. Le dimensioni dell'isola sono tutte ridotte. La rete stradale è di 2 chilometri. Le case sono una quarantina. Gli alberghi tre, il nostro con sei stanze. Ma molto curate e simpatiche. La padrona è una parigina di mezza età, ben mantenuta, che uno strano gioco del destino ha portato su questa minuscola isola. La pensione Mediterraneo prende il nome dal lungometraggio omonimo girato su questa isola nel 1992. Nel film il Piper militare atterra sulla pista non ancora asfaltata. L'isola è ben conosciuta dai velisti che vi fanno spesso scalo costeggiando la Turchia. La sera al ristorante sono numerosi gli equipaggi delle barche attraccate nel pomeriggio. Il paese è piccolo e non potevamo non incontrare la nostra conoscente Valentina Z. in vacanza con il marito. Ci racconta la storia di Castelrosso, occupata dalle forze italiane durante la seconda guerra mondiale alle quali seguirono gli Inglesi. Gli indigeni lasciarono l'isola, i più verso l'Australia, dove risiede ancora una grossa comunità di lingua greca. Alcuni discendenti, legati ancora culturalmente al paese natío dei loro antenati, hanno fatto ritorno sull'isola in tempi recenti restaurando i vecchi edifici e vivacizzando il paese.

 


Bisogna far coincidere gli orari di apertura come in un puzzle

 


Sorvoliamo l’isola di Rodi ed i due aeroporti

 


In vista di Castelrosso con la pista al centro dell’isola

 


Finale pista 31

 


Il posteggio è scavato nella roccia

 


Questa volta abbiamo battuto il Dash di 2 minuti

 

 

 


Il taxi per l’albergo

 

 


In giallo la pensione “Mediterraneo”

 


Il piccolo paese che si affaccia sulla baia. In secondo piano la Turchia.

 

 


La baia ospita numerosi velisti

 


I soldi della CE per il restauro



In questo caso mal investiti …

 

 

 


Notte di luna piena

 

Ci siamo sentiti con gli amici di Lugano che hanno un po' inaspettatamente preso la via del sud della Spagna. Decidiamo di raggiungerli a Palma di Maiorca nelle Baleari. Con la applicazione JeppFD tracciamo la rotta di 1300 NM che passa esattamente per la Calabria. Siamo però a corto di kerosene perché dopo Corfù non abbiamo più avuto possibilità di rifornimento essendo le piccole isole sprovviste di carburante. Cerchiamo uno scalo a non più di un'ora di volo da Castelrosso sulla rotta per la Calabria e che ci permetta di rifornire velocemente. Lo troviamo a Karpathos, un aeroporto misto civile e militare.

 

Lunedì 27 maggio 2013


Dobbiamo alzarci presto perché il Dash arriva già alle otto del mattino e poi si chiude. Solito taxi e soliti 10 euro. Quando arriviamo all'aeroporto tutto tace. La linea è già partita. Aspettano noi per chiudere. Come già in occasione dell'arrivo ci vengono severamente controllati i documenti e le licenze, dagli stessi ufficiali del giorno precedente! Potrebbe essere che durante la notte le licenze siano scadute. Come al solito la macchinetta che legge le carte di credito non funziona e l'operatore non riesce a connettersi con la Olympic ad Atene che emette la fattura in rete (sic!). Poi finalmente tutto riesce e siamo pronti al decollo. Il vento è vivace e rafficato. Uno sguardo alle maniche a vento confermato dai valori che ci comunica il controllore ci rivela che la direzione del vento è esattamente opposta sulle due soglie pista. Dobbiamo iniziare il rullaggio con il vento a favore e attendere che inverta la direzione prima di staccare le ruote. Così almeno in teoria, poi con 800 metri di pista si decolla quando l'aereo si alza; non c'è molto tempo per rullare ed aspettare. E così il vento si gira quando siamo già in aria e ci costringe ad un decollo con il Silver Eagle da domare come in un rodeo. In pochi istanti sorpassiamo la scogliera raggiungiamo il mare e l'aria si quieta. In meno di un'ora siamo di nuovo a terra e riforniamo i cinque serbatoi rasi per affrontare le 500 miglia che ci separano dalla Calabria. È una tratta che senza vento percorreremmo in 2 ore mezzo. Ma il vento che ci ha aiutato a scendere l'Egeo due giorni prima nel frattempo si è rinforzato e soffia ora a 60 nodi. In queste condizioni di vento e altitudine di densità il nostro Cessna offre il meglio di se a FL170. Più in basso ci penalizzerebbero i consumi, più in alto i venti. E così arranchiamo verso l'Italia con una velocità al suolo che a tratti non supera i 130 nodi. ll voletto si trasforma in un tappone di oltre quattro ore e siamo contenti quando scendiamo a terra a Lamezia Terme. Apprezziamo il servizio di handling molto efficace, anche se di cattivo presagio per il suo prezzo.

 


Squisita prima colazione con specialità isolane

 


A quest’ora il paesino è deserto

 


Oggi ci faremo 1300Nm con il vento in faccia. E sull’Egeo sarà cattivello.

 


In finale a Karpathos

 


Sorvoliamo Santorini

 


Ci rilassiamo. Il volo è ancora lungo

 

 


Peggio di Murphy: 60 nodi di vento e tutti sul naso

 


Raggiungiamo la Calabria: la Castella e capo Rizzuto

 


Finale a Lamezia Terme

 


Si attende il Kerosene. La temperatura è fresca.

 

Noleggiamo subito una possente Fiat Panda con la quale ci involiamo verso Tropea. Si fa per dire, perché la Salerno-Reggio Calabria non è ancora conclusa e la si percorre su una sola corsia. Poi gli ultimi 15 chilometri si affrontano su una statale che ricorda piuttosto un circuito di motocross. Abbiamo ancora il tempo di goderci gli ultimi tepori del pomeriggio in piscina quando arriviamo in albergo. Tropea è praticamente deserta alla sera. E non riusciamo francamente ad afferrarne la vocazione turistica.

 


Da un cockpit all’altro: Panda diesel climatizzata.

 


Tramonto sull’Isola di Vulcano nelle Eolie

 


Tre indigeni ragionano sui massimi sistemi della vita



C’è poi chi ha ragionato troppo forte ...

 


Esercizio di statica calabrese

 


A spasso per Tropea

 

 

Martedì 28 maggio 2013


Per fortuna abbiamo rifornito la sera prima perché anche in Calabria la macchinetta delle carte di credito non vuol saperne di funzionare e perdiamo tempo. E non è nostra intenzione prosciugare la riserva di liquidi per pagare i 330 euro che ci chiede l'handling. È proprio vero che siamo vicini all'Africa. Anche in Egitto avevamo pagato simili cifre.
Comunque ora siamo in volo per le Baleari e guardiamo avanti perché all'orizzonte il tempo si deteriora progressivamente e dobbiamo cominciare a schivare i CB che si susseguono fino in Sardegna. Poi il tempo migliora e dopo 4 ore e 700 miglia siamo in finale a Son Bonet. Posteggiamo accanto ai velivoli rosso crociati a formare una bella squadriglia. Raggiungiamo gli amici in albergo per trascorrere una bella serata in compagnia come ai vecchi tempi. Peccato per Ago che ha dovuto lasciare repentinamente il gruppo per un grave lutto in famiglia.

 


CB da schivare fino in Sardegna

 


La costa occidentale sarda è già sgombra

 


A 1000’ su Majorca

 


Finale a Son Bonet

 


Ci proteggiamo dal sole.

 

 

Mercoledì 29 maggio 2013


È il consueto giorno di pausa. Occasione per una ricognizione dell'isola in scooter. Il prezzo per il noleggio è salito a 50 Euro per un cinquantino sgangherato. Chiaro segno di isola a vocazione turistica. Attraversiamo Palma in una fredda mattina con qualche goccia di pioggia. La periferia ed il traffico ricordano quelli di una qualsiasi grossa cittadina continentale. Non c`è nessun flair tropicale. Tutto è grigio e brutto. Lasciata la città verso ovest passiamo uno dopo l’altro i luoghi che hanno reso celebre Majorca. È tutto un susseguirsi di spiagge e baie che un tempo dovevano essere spettacolari. Si parla al passato perché oggi siamo spettatori di una cementificazione esasperata frutto solo di una speculazione edilizia ignorante e poco lungimirante. In questo contesto l’isola di Menorca merita invece un plauso per essere stata in gran parte risparmiata.

 


La cattedrale di Palma

 

 

 


Si racconta che una volta fosse una splendida baia

 


A cena con i soci (foto di Valerio G.)

 

Giovedì 30 maggio 2013


È il giorno del rientro. Il tempo in Ticino si deteriorerà nei giorni successivi e gli equipaggi sono ansiosi di rientrare. Il volo prevede una prima tappa a Beziers/Cap d’Agde dove ci separeremo dai compagni di avventura. Noi rientreremo a Lugano mentre gli altri equipaggi faranno ancora un night stop a Cannes.

 


Palma in partenza

 


Gruissan Plage

 


La squadriglia rossocrociata pronta al decollo da Beziers

 


Vicino a Sintes-Maries-de-la-Mer

 


Marsiglia

 


Ultimi CB sulla Padana

 

 

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