Fly-Out Tunisia 2007

 

Ci eravamo incontrati ripetutamente in inverno e poi ancora in primavera con gli amici del Gruppo Volo a Motore Lugano per organizzare in ogni dettaglio il Fly-Out detto della “Sirenetta”. Le intenzioni erano infatti quelle di dirigerci verso nord passando per la Cechia e quindi Berlino e su in Olanda e ancora oltre per raggiungere Copenhagen. E poi sabato, 19 di maggio 2007, la meteo si presenta magnifica in tutta l’Europa centro-meridionale. A nord, pessima per diversi giorni. I “soci” si raccolgono al bar dell’aeroporto in una magnifica giornata di fine primavera che sa di beffa. E così ciao ciao sirenetta, mettiamo prua a sud e ci involiamo verso la Tunisia.


Sabato 19 Maggio. Locarno-Calvi-Propriano


L’Africa però è ancora lontana e dobbiamo prevedere qualche tappa. Il nostro Silver Eagle è all’esordio nei Fly-Outs del GVML e ci permetterebbe di raggiungere non-stop la meta finale della settimana. Però non siamo soli e abbiamo anche Valerio e Nabil che partecipano con un Cessna 172. Oppure Mani e Marco che volano un Maule. Quindi con calma e tutti in gruppo si fa scalo a Calvi.


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Finale a Calvi Loc Dme 18 circling 36


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La cittadella fortificata di Calvi
 

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Si pianifica al locale aeroclub


La Corsica si presenta come sempre splendida, anche fuori stagione. La tappa è breve, il tempo di visitare il locale Aero Club, con sapore nostalgico-decadente, e quindi proseguire per Propriano dove passeremo la prima notte. Romantico aperitivo sulla spiaggia e quindi squisita cena in un ristorantino poco distante.


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Volo in formazione con il N731CD verso Propriano


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L’equipaggio del HB-CQS


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Le Calanches


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In finale a Propriano


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Vista dalla camera d’albergo


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Aperitivo in spiaggia

 

Domenica 20 maggio. Propriano-Figari-Monastir


Domenica mattina funziona tutto un po’ a rilento. Propriano ha l’AVGAS e il Jet A1, splendido, ma non ha dogana. Poiché lasciamo l’Europa per l’Africa dobbiamo prevedere una tappa per sbrigare le procedure burocratiche. Scegliamo Figari che raggiungiamo in pochi minuti di volo. Facciamo kerosene ma di doganieri neanche l’ombra. Sembra che non interessiamo a nessuno. E così si parte senza aver presentato i passaporti. Passaporti che la maggior parte di noi non ha portato con se, visto che la meta originale era tutt’altra.


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Corrado, Paolo, Gianmaria e John


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Reto e Mani


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Reto rifornisce il SF260


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In partenza per Figari


Sorvoliamo la Sardegna, che lasciamo su Capo Carbonara. Il braccio di mare è di 100 miglia nautiche, pari a 180 Km che percorriamo in meno di mezzora. I meno fortunati impiegheranno oltre un’ora. Ma dove siamo diretti? Non a Tunisi, che non rappresenta propriamente la meta turistica per eccellenza. Andiamo a Monastir, unico scalo tunisino ad avere l’AVGAS. La pista è lunga, molto lunga, mentre il vento teso è al traverso. Così ci impegnamo nel primo atterraggio ventoso con il Silver Eagle.


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Cagliari con la spiaggia del Poetto


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Sopra Capo Carbonara


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Sul canale di Sicilia


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In vista delle coste tunisine


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Sorvoliamo Tunisi


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Finale a Monastir con vento al traverso


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Mani al telefono, anzi ai telefoni. Sarà una costante per tutto il Fly-out


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Gli equipaggi a cena


Lunedì 21 maggio

Monastir-Tozeur

Pernottiamo in un lussuoso albergo. Le infrastrutture turistiche in questi paraggi sicuramente non mancano. Bella passeggiata sul lungomare e cena ricca di pesce. Si pensa e si pianifica già l’indomani. Ci vogliamo addentrare nel deserto. La cittadina di Tozeur, un’oasi sul lago salato Chott el-Jérid, si presta a meraviglia. Qui sono ancora stazionati e oramai desolatamente abbandonati i due Jumbo 747 di Saddam che furono "grounded" in occasione della prima guerra del Golfo. Ci fermiamo solo per il pranzo e dopo aver fatto il pieno a 50 cents di dollaro per litro ci involiamo alla volta di Pantelleria.


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Lasciamo la costa e ci dirigiamo verso il deserto. Sorvoleremo i laghi salati.


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Non ghiaccio ma sale


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Sorvoliamo il parco nazionale di Bou Hedma


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Gli ultimi insediamenti prima del deserto


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Chott el-Jérid, il maggior lago salato della Tunisia


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A Tozeur


Tozeur-Pantelleria


L’isola di Pantelleria, contrariamente a quanto spesso si crede, non è la terra più meridionale d’Italia. Più a sud, alla latitudine di Monastir vi è ancora Lampedusa. Senza benzina ne dogana quest’ultima non è però una meta molto allettante per il nostro Fly-Out. Molto più interessante Pantelleria, base aerea militare e punto strategico in pieno Mediterraneo dai tempi della II guerra mondiale e liberata al volo privato negli ultimi 5 anni. Inoltre fonti ben informate ci rassicurano che qui troveremo Avgas e Jet.


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Finale a Pantelleria


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Il modesto capoluogo


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L’ospedale


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Numerosi i porticcioli, scarse le spiagge


Vasche termali già conosciute ai Romani


L’isola che ha visto fiorire in questi ultimi anni un turismo di jet-set e di lussuose proprietà private, si dimostra assai carente a livello di infrastrutture turistiche. Pochi alberghi di qualità modesta, scarsi i ristoranti. Le spiagge sono praticamente assenti data l’origine vulcanica dell’isola. Gli accessi al mare sono rari e spesso pericolosi per la lava tagliente. Il mare acquista un colorito scuro, quasi lugubre. L’opinione personale è quella di un’isola che a parte i damusi e il passito ha poco da offrire.


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I terrazzamenti per le coltivazioni del passito

 

Mercoledì 22 maggio. Pantelleria-Locarno


È il momento del rientro. Si corre alle pompe di benzina. Doccia fredda per chi usa l’Avgas. Si ha il coraggio di pretendere 4 euro per un litro. La benzina è usata da pescatori-piloti che hanno dismesso le tonnare e impiegano moderni P68 per avvistare i branchi di tonni e indirizzare così i pescherecci a colpo sicuro. E così si rifornisce il minimo indispensabile per raggiungere Palermo Punta Raisi, ignari che là sarà poco meglio. Noi invece ci dirigiamo senza scalo verso Locarno.


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